I microchip (o semiconduttori) sono l’asse portante della tecnologia moderna e sono alla base del funzionamento di un’ampia gamma di dispositivi, dagli smartphone agli autoveicoli, fino alle apparecchiature per la sanità e alle applicazioni militari avanzate. Svolgono inoltre un ruolo cruciale nelle infrastrutture energetiche, nelle soluzioni per la mobilità e nelle reti di comunicazione. Con l’accelerazione della digitalizzazione, i semiconduttori non sono mai stati così importanti per l’economia e la sicurezza dell’Europa. L’UE ha enormi ambizioni in questo settore e si sta adoperando per conseguire la quota del 20 % della catena del valore del mercato mondiale dei microchip. La Corte dei conti europea ha esaminato l’efficacia della strategia attuata dall’Europa per mettersi al passo con i leader mondiali e assicurare un’industria europea dei microchip resiliente e competitiva.
L’UE ha da tempo riconosciuto l’importanza strategica della fabbricazione di semiconduttori. Sin dalla pubblicazione della propria strategia sui semiconduttori nel 2013, l’Europa ha compiuto progressi nell’espandere la propria capacità di produzione dei microchip. La pandemia di COVID-19 ha messo in luce i punti deboli della regione, in quanto i turbamenti nella catena di approvvigionamento hanno condotto a gravi carenze di microchip, con conseguenze su vari settori, da quello automobilistico a quello dell’elettronica di consumo.
Per far fronte a tali criticità , l’UE ha introdotto nel 2022 il pacchetto di misure normative in materia di chip, un’iniziativa ambiziosa concepita per rafforzare l’industria europea dei semiconduttori, potenziarne le capacità produttive e ridurre la dipendenza dai fornitori stranieri. Tale iniziativa è culminata nel regolamento sui chip, il cui scopo era rafforzare la posizione dell’UE nella fabbricazione di microchip avanzati, entrato in vigore nel settembre 2023. Tuttavia, con la concorrenza di forti leader nel settore dei semiconduttori come gli Stati Uniti, Taiwan, la Corea del Sud e la Cina, l’attuazione della normativa sui chip non è avvenuta senza difficoltà .
Una delle sfide a cui l’UE deve confrontarsi è la sua dipendenza dalle materie prime provenienti dall’estero, come i wafer di silicio e i metalli delle terre rare, che sono essenziali per la fabbricazione dei chip. Tale dipendenza è uno dei diversi fattori che incidono sulla resilienza dell’industria europea dei semiconduttori. L’incertezza della catena di approvvigionamento sta aumentando a causa delle tensioni geopolitiche, delle limitazioni agli scambi e dell’aumento della domanda globale, il che intensifica ulteriormente le sfide a cui l’UE deve confrontarsi.
In tale contesto, con la domanda globale di semiconduttori che continua ad aumentare, l’UE si trova in un momento topico nella formazione e nel consolidamento della propria posizione nel settore dei microchip in costante evoluzione. La normativa sui chip sarà sufficiente per rafforzare la posizione dell’UE nella produzione di semiconduttori, o le pressioni esterne e le sfide interne ne ostacoleranno il successo?
Continuate a seguirci per scoprirne la risposta il 28 aprile 2025, quando la Corte dei conti europea pubblicherà una relazione speciale sulle ambizioni dell’UE nel settore dei semiconduttori, l’efficacia della normativa sui chip e la strada da percorrere per l’industria UE dei microchip.