Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, l’approccio frammentario adottato per disegnare il paesaggio finanziario dell’UE ha creato nel tempo un agglomerato eterogeneo di elementi molto complesso dove non è pienamente assolto l’obbligo di rendere pubblicamente conto del proprio operato. Tale paesaggio, pur avendo il bilancio dell’UE come elemento centrale, comprende un numero crescente di strumenti fuori bilancio e ibridi. Questi strumenti di nuova generazione si sono moltiplicati negli ultimi 15 anni e gli auditor dell’UE raccomandano un maggiore impegno per consolidarli.
“L’attuale paesaggio finanziario dell’UE è stato definito dal Parlamento europeo come una galassia di fondi e strumenti attorno al bilancio UE”, ha dichiarato François-Roger Cazala, il Membro della Corte che ha diretto l’audit. “Se da un lato la creazione di tali strumenti era giustificata, dall’altro riteniamo che occorra una maggiore semplificazione e che si debba rendere meglio conto del proprio operato per ottenere più efficienza e trasparenza”.