Il Segretario generale è l'agente di grado più elevato dell'istituzione ed è nominato dalla Corte per un periodo di sei anni, rinnovabile. È responsabile della gestione del personale e dell'amministrazione nei settori "Risorse umane, finanze e servizi generali", "Informazione, ambiente di lavoro e innovazione" e "Traduzione, servizi linguistici e pubblicazione".
Il Segretario generale è anche responsabile del segretariato della Corte.
Il personale della Corte - la nostra principale risorsa
Il personale della Corte dei conti europea è composto da circa 900 agenti ripartiti tra servizi di audit, traduzione ed amministrazione. Il personale incaricato dell'audit possiede qualifiche ed esperienze professionali molto varie, acquisite sia nel settore pubblico che in quello privato, che spaziano dalla pratica contabile alla gestione finanziaria, all'audit interno ed esterno, al diritto e all'economia.
La Corte dispone di traduttori per le 23 lingue ufficiali dell'UE, grazie ai quali le sue pubblicazioni possono essere lette dai cittadini dell'UE nella versione linguistica che preferiscono. Come in tutte le altre istituzioni dell'UE, il personale della Corte è composto da cittadini di tutti gli Stati membri ai quali, in qualità di funzionari dell'UE, si applica lo statuto del personale dell'Unione europea.
La Corte è divisa in dieci direzioni con compiti amministrativi e di audit da cui, in base agli incarichi, vengono formate di volta in volta équipe flessibili per utilizzare al meglio le risorse e sviluppare adeguate competenze.
La Corte applica una politica di pari opportunità e occupa una proporzione quasi uguale di uomini e donne all'interno del proprio personale.
Sin dal 1977, la Corte è orgogliosa di aver costituito un organico professionale, motivato ed esperto, dedicato alla tutela degli interessi finanziari dei cittadini dell'UE.
Riforma della Corte: diventare una organizzazione basata sull'esecuzione di incarichi
In attuazione della strategia della Corte per il periodo 2013-2017 ed in risposta alle osservazioni formulate dal Parlamento europeo sul ruolo futuro della Corte, nonché a seguito della peer review internazionale del 2014 sui controlli di gestione svolti dalla Corte, questa ha deciso di riformare la propria organizzazione interna. La riforma è stata basata su quattro princìpi:
- rispondere con flessibilità e prontezza ad un ambiente in rapida trasformazione
- assegnare le risorse, in maniera flessibile, agli incarichi di audit prioritari
- presentare i risultati in modo tempestivo
- presentare meglio il ruolo ed il lavoro della Corte
La riforma è stata attuata a decorrere dal 1° gennaio 2016.