23/10/2018
Per facilitare la realizzazione dei propri obiettivi in materia di clima ed energia per il 2020 e a più lungo termine, l’UE ha varato nel 2009 due importanti programmi di finanziamento nel campo della cattura e dello stoccaggio del carbonio (CCS) e delle fonti rinnovabili: il programma energetico europeo per la ripresa (EEPR) e il programma NER300. L’UE conseguirà probabilmente i propri valori-obiettivo per il 2020 ma, stando a quanto riscontrato dalla Corte, nessuno dei due programmi è riuscito a diffondere le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio nell’UE. L’EEPR ha contribuito positivamente allo sviluppo del settore dell’energia eolica in mare, ma il programma NER300 non ha realizzato i progressi attesi nel sostenere la dimostrazione di un più ampio ventaglio di tecnologie innovative nel settore delle energie rinnovabili.
L’UE si sta ora preparando a varare il fondo per l’innovazione, che sostituirà il NER300 a partire dal 2021, e sta definendo il nuovo quadro finanziario pluriennale (2021 2027). Per conseguire gli obiettivi stabiliti dall’UE per il 2030 e a più lungo termine occorre accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. A tal fine, la Corte rivolge alcune raccomandazioni alla Commissione europea, affinché quest’ultima affronti le debolezze individuate nel corso dell’audit e migliori la concezione dei futuri programmi.
Relazione speciale n. 24/2018: Dimostrazione delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio e delle fonti rinnovabili innovative su scala commerciale nell’UE: i progressi attesi non sono stati realizzati negli ultimi dieci anni
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