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​La Corte dei conti europea applica una politica di pari opportunità. Il principio della parità di opportunità è sancito nella normativa che sta alla base delle attività dell’UE, ed in particolare nell’articolo 1 quinquies dello Statuto dei funzionari, che proibisce “ogni discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle, le origini etniche o sociali, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza a una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o l’orientamento sessuale”. Gli orientamenti deontologici della Corte vietano qualsiasi forma di discriminazione.

La politica in materia di diversità e inclusione della Corte mira a creare un ambiente di lavoro composito e una cultura inclusiva, in modo che tutti si sentano apprezzati e possano conseguire il proprio pieno potenziale.

Questa politica in materia di diversità e inclusione è una parte importante degli obiettivi strategici della Corte. Muove dai risultati dei precedenti piani d’azione per tracciare la strada verso un ambiente di lavoro più eterogeneo, maggiormente flessibile e, allo stesso tempo, più equo, nel quale il talento di ogni persona possa svilupparsi al meglio. I dirigenti svolgono un ruolo fondamentale a tal fine; tramite il nostro impegno, possiamo dare l’esempio al resto dell’organizzazione. Pertanto, è nostro compito rendere manifesti a tutti i benefici di una cultura composita ed inclusiva.

Zacharias Kolias, Segretario generale, Corte dei conti europea

Trascrizione del video

Diversità e inclusione (D&I) alla Corte dei conti europea

Sei attori principali: responsabile della D&I, Segretario generale, risorse umane, Comitato congiunto sulle pari opportunità (COPEC), gruppi di lavoro, formazione professionale.

Dieci priorità: mobilitare, informare e coinvolgere, attrarre, integrare, promuovere, adattare, rendere possibile, proteggere, incoraggiare, misurare.

Mobilitare: promuovere la D&I tra la dirigenza.

  • Maggiore impegno,
  • formazione obbligatoria,
  • valutazioni sulla D&I.

Informare e coinvolgere: promuovere la D&I tra tutto il personale.

  • Comunicazione e formazione,
  • sensibilizzazione,
  • gruppi di lavoro sulla D&I.

Attrarre: fornire pari opportunità e incentivare la D&I nel processo di assunzione.

  • Gruppi diversificati di candidati,
  • commissioni inclusive e composite,
  • pubblicazione/condivisione di statistiche.

Integrare: integrare le pari opportunità e la D&I nelle procedure di gestione della performance, valutazione, certificazione e promozione.

  • Congedi parentali per gli uomini,
  • coaching,
  • garanzia di equità nelle promozioni.

Promuovere: parità di genere nella selezione dei capoincarico.

  • Pubblicare aggiornamenti sulle quote di capoincarico M/F ogni sei mesi,
  • incoraggiare,
  • condividere le conoscenze.

Adattare: aumentare la flessibilità al lavoro.

  • Benessere,
  • equilibrio tra vita professionale e privata,
  • telelavoro.

Rendere possibile: creare un ambiente inclusivo per il personale con disabilità.

  • Settimana di sensibilizzazione sulla disabilità,
  • accessibilità,
  • azioni concrete.

Proteggere: riconoscere, comprendere e far fronte all’invecchiamento del personale.

  • Anziani attivi,
  • formazione permanente,
  • scambi intergenerazionali.

Incoraggiare: incoraggiare le donne a intraprendere la carriera dirigenziale.

  • Colloqui/coaching,
  • responsabilizzazione,
  • programma di sviluppo della leadership.

Misurare: valutare i progressi sulla D&I.

  • Questionari e statistiche,
  • relazione annuale sulla D&I,
  • indicatori di performance.
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