La Corte dei conti europea applica una politica di pari opportunità. Il principio della parità di opportunità è sancito nella normativa che sta alla base delle attività dell’UE, ed in particolare nell’articolo 1 quinquies dello Statuto dei funzionari, che proibisce “ogni discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle, le origini etniche o sociali, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza a una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o l’orientamento sessuale”. Gli orientamenti deontologici della Corte vietano qualsiasi forma di discriminazione.
La politica in materia di diversità e inclusione della Corte mira a creare un ambiente di lavoro composito e una cultura inclusiva, in modo che tutti si sentano apprezzati e possano conseguire il proprio pieno potenziale.
Questa politica in materia di diversità e inclusione è una parte importante degli obiettivi strategici della Corte. Muove dai risultati dei precedenti piani d’azione per tracciare la strada verso un ambiente di lavoro più eterogeneo, maggiormente flessibile e, allo stesso tempo, più equo, nel quale il talento di ogni persona possa svilupparsi al meglio. I dirigenti svolgono un ruolo fondamentale a tal fine; tramite il nostro impegno, possiamo dare l’esempio al resto dell’organizzazione. Pertanto, è nostro compito rendere manifesti a tutti i benefici di una cultura composita ed inclusiva.