16/07/2019
L’Unione europea incoraggia il commercio elettronico, in
modo che le imprese e i consumatori possano acquistare e
vendere via Internet in tutto il mondo, come fanno nei
rispettivi mercati locali. Gli Stati membri sono responsabili
della riscossione dell’IVA e dei dazi doganali dovuti per le
operazioni transfrontaliere nell’ambito del commercio
elettronico. La Corte ha espletato un audit al riguardo
perché la mancata riscossione dell’IVA e dei dazi doganali
incide sui bilanci degli Stati membri e dell’UE, in quanto
questi devono compensarla in misura proporzionale al
proprio RNL. Gli auditor della Corte hanno esaminato se la
Commissione europea abbia stabilito un solido quadro
normativo e di controllo per il commercio elettronico
relativamente alla riscossione dell’IVA e dei dazi doganali e
se le misure di controllo poste in essere dagli Stati membri
contribuiscano a garantire la riscossione integrale dell’IVA e
dei dazi in tale ambito. È emerso che, nonostante i recenti
positivi sviluppi, al momento l’UE non sta affrontando tali
questioni in maniera adeguata ma che ha ovviato ad alcune
lacune individuate nel “pacchetto IVA per il commercio
elettronico”.
La Corte formula una serie di raccomandazioni sulle
modalità con cui la Commissione europea e gli Stati membri
dovrebbero rispondere in maniera più incisiva alle sfide
individuate e stabilire un solido quadro normativo e di
controllo.
Relazione speciale n. 12/2019: Il commercio elettronico: molti problemi relativi alla riscossione dell’IVA e dei dazi doganali non sono stati ancora risolti
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