03/06/2021
La disinformazione è fonte di grande preoccupazione nelle società organizzate. I social media e le nuove tecnologie hanno accresciuto il raggio d’azione e la velocità con cui informazioni false o fuorvianti possono raggiungere i destinatari, voluti o casuali. Il piano d’azione dell’UE contro la disinformazione era pertinente nel momento in cui è stato elaborato, ma era incompleto. Sebbene la sua attuazione sia in larga misura sulla buona strada e vi siano comprovati sviluppi positivi, il piano d’azione non ha ancora prodotto i risultati auspicati. La Corte formula alcune raccomandazioni al fine di migliorare il coordinamento e rendere meglio conto dell’azione dell’UE contro la disinformazione. Si focalizza sui meccanismi operativi della divisione per la comunicazione strategica e delle relative task force in seno al Servizio europeo per l’azione esterna. La Corte raccomanda di accrescere la partecipazione al sistema di allarme rapido da parte degli Stati membri, di potenziare il monitoraggio delle piattaforme online e far sì che rendano meglio conto del proprio operato. Segnala inoltre la necessità di una strategia di alfabetizzazione mediatica nell’UE che includa la lotta alla disinformazione e di misure in grado di consentire all’Osservatorio europeo dei media digitali di raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti.
Relazione speciale della Corte dei conti europea presentata in virtù dell’articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del TFUE.
Relazione speciale 09/2021: La disinformazione nell’UE: combattuta ma non vinta
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