La Corte dei conti europea (di seguito: “la Corte”), il revisore esterno delle finanze dell’Unione europea,
attua una politica di pari opportunità. Il principio della parità di opportunità è sancito nella normativa che sta alla base delle attività dell’UE, ed in particolare nell’articolo 1 quinquies dello Statuto dei funzionari, che proibisce “ogni discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle, le origini etniche o sociali, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza a una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o l’orientamento sessuale”. In base a detto principio, è essenziale anche la piena uguaglianza tra uomini e donne sul luogo di lavoro.
L’impegno della Corte in materia di pari opportunità è altresì manifesto negli orientamenti deontologici della stessa (decisione n. 66-2011), nei quali si afferma quanto segue: “Dobbiamo evitare qualsiasi forma di discriminazione e contribuire ad attuare una politica di pari opportunità per tutti i membri del personale. I Membri ed il personale direttivo devono adottare provvedimenti volti a garantire che tutto il personale riceva un trattamento equo e goda di pari opportunità nel proprio sviluppo professionale”.
Oltre a garantire pari opportunità per tutto il proprio personale, la Corte è impegnata a porre in atto una
politica in materia di diversità e inclusione. L’intento è quello di creare un ambiente di lavoro composito ed una cultura inclusiva, in modo che tutti si sentano apprezzati e possano conseguire il proprio pieno potenziale.
“Questa politica in materia di diversità e inclusione è una parte importante degli obiettivi strategici della Corte per il 2021-2025. Muove dai risultati dei precedenti piani d’azione per tracciare la strada verso un ambiente di lavoro più eterogeneo, maggiormente flessibile e, allo stesso tempo, più equo, nel quale il talento di ogni persona possa svilupparsi al meglio. I dirigenti svolgono un ruolo fondamentale a tal fine; tramite il nostro impegno, possiamo dare l’esempio al resto dell’organizzazione. Pertanto, è nostro compito rendere manifesti a tutti i benefici di una cultura composita ed inclusiva”.
Zacharias Kolias, Segretario generale, Corte dei conti europea
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