La Corte dei conti europea ha fermamente condannato l’invasione russa dell’Ucraina ed ha iniziato ad organizzare l’invio di aiuti umanitari alle vittime dell’aggressione russa. “Tutta l’istituzione si schiera con determinazione dalla parte del popolo ucraino”, ha affermato la Corte in una dichiarazione pubblicata sul proprio sito internet e sulle reti sociali. “Questi sono tempi bui per l’Europa. Ora più che mai l’UE deve mostrarsi unita”.
Immediatamente dopo l’attacco russo, il Presidente della Corte dei conti europea ha espresso solidarietà a nome dell’istituzione in una lettera a Valerii Patskan, presidente della Corte dei conti ucraina, manifestando tutto il suo “orrore per il brutale atto di aggressione” e il “profondo dolore per le sofferenze del popolo ucraino”.
La Corte si è rivolta alla comunità internazionale delle istituzioni superiori di controllo (ISC) per coordinare un approccio comune a sostegno dei colleghi ucraini, e per difendere i valori di indipendenza e democrazia. La Corte è fermamente convinta che la Corte dei conti della Federazione russa debba ritirarsi da organizzazioni internazionali come l’INTOSAI e l’EUROSAI. La Corte dei conti europea sta cercando inoltre di pervenire ad una posizione comune di condanna dell’invasione russa nell’ambito del comitato di contatto delle Istituzioni superiori di controllo dell’Unione europea, da trasmettere all’intera comunità dell’INTOSAI.
Per dimostrare la propria solidarietà al popolo ucraino e al mondo esterno, la Corte ha issato la bandiera ucraina presso la propria sede in Lussemburgo. Di notte, inoltre, gli edifici della Corte saranno illuminati di blu e giallo, i colori nazionali dell’Ucraina.
Ma il sostegno dell’istituzione non si limiterà a tali gesti. Il personale della Corte sta fornendo assistenza concreta, ad esempio raccogliendo fondi da donare ad una organizzazione umanitaria per aiutare le persone vulnerabili. Inoltre, il servizio medico della Corte ha organizzato una donazione di materiale di pronto soccorso da inviare immediatamente in Ucraina.