I princìpi deontologici della Corte dei conti europea si basano su valori quali l’indipendenza, l’integrità, l’imparzialità, la professionalità, il valore aggiunto, l’eccellenza e l’efficienza. Tali princìpi si applicano a tutti i Membri e a tutto il personale della Corte.
Valori
La missione della Corte dei conti europea consiste nel servire i cittadini dell’UE e di essere riconosciuta per la sua integrità e imparzialità. La Corte è un’istituzione obiettiva, indipendente e professionale, degna della piena fiducia dei suoi interlocutori.
La Corte seleziona i temi da sottoporre ad audit in maniera imparziale ed esegue i propri audit tenendo conto delle priorità delle parti interessate, senza ricevere istruzioni o cedere a pressioni esterne.
Orientamenti deontologici
La Corte ha adottato i requisiti stabiliti dal Codice di deontologia dell’INTOSAI (ISSAI 130) e li ha inclusi nei propri orientamenti deontologici. Scopo di tali orientamenti è fare in modo che le decisioni adottate quotidianamente dalla Corte, tanto nel condurre gli audit quanto nell’amministrare l’istituzione, siano conformi ai princìpi sanciti dal Codice di deontologia dell’INTOSAI. Essi si basano sui valori della Corte e si applicano a tuti i Membri e a tutto il personale della Corte.
Codice di condotta per i Membri della Corte
I Membri della Corte sono soggetti ad un codice di condotta che ne sancisce l’indipendenza, l’imparzialità, l’integrità, l’impegno, la collegialità. la riservatezza, la responsabilità e gli obblighi successivi alla cessazione delle funzioni.
La Corte pubblica le dichiarazioni degli interessi e dell’assenza di conflitti di interesse dei propri Membri sulla pagina che presenta l'organigramma della Corte.
Peer review del quadro etico della Corte dei conti europea
Il quadro etico della Corte dei conti europea è stato oggetto di una peer review svolta dalle istituzioni superiori di controllo di Polonia e Croazia, aventi entrambe esperienza in questo campo. Lo scopo era di formulare un parere circa l’adeguatezza dell’impostazione del quadro etico della Corte, ma anche di individuare eventuali possibilità di miglioramento.
I risultati sono stati presentati nel gennaio 2020.
La relazione ha concluso che la Corte ha stabilito norme solide, specie per quanto concerne gli orientamenti deontologici per l’insieme del personale e il codice di condotta per i Membri. Ha rilevato inoltre che le procedure stabilite per l’applicazione del quadro etico sono appropriate e che il personale della Corte è, in generale, a conoscenza delle norme deontologiche.
L’équipe incaricata della peer review ha formulato, tuttavia, raccomandazioni specifiche affinché il quadro etico della Corte sia ancora più chiaro e più coerente e sottoposto a un processo di miglioramento continuo.
Comitato etico
Il Comitato etico è composto da tre membri nominati su proposta del Presidente per un mandato di tre anni (rinnovabile una volta): due Membri della Corte non impegnati in alcuna attività esterna ed una personalità esterna autorevole.
Il Comitato etico dibatte questioni di natura deontologica considerate pertinenti ai princìpi e alla reputazione della Corte, tra cui la valutazione delle attività esterne dei propri Membri.
Membri permanenti:
João Figueiredo,
Membro della Corte
Melchior Wathelet,
ex avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea
Membri supplenti:
Rimantas Šadžius,
Membro della Corte
Leo Brincat,
Membro della Corte
Pia Haas,
Inspecteur Général, Banque Internationale à Luxembourg (BIL)
EtConsulenti deontologici
Il segretario generale nomina i consulenti deontologici tra i membri del personale della Corte.
Ogni membro del personale ha il diritto e l’opportunità di rivolgersi a questi consulenti per ottenere una consulenza confidenziale e imparziale per quanto concerne:
i valori ed i princìpi che il personale è tenuto ad applicare (ossia, indipendenza, integrità, imparzialità, professionalità);
questioni sensibili specifiche, come conflitti di interessi reali o che potrebbero essere percepiti come tali, accettazione di regali, ecc.;
rivelazione di informazioni in presenza di gravi irregolarità (whistleblowing).
Regali e ospitalità
I Membri della Corte non possono accettare regali di valore superiore ai 150 euro. Qualora ricevano, in virtù degli usi diplomatici, regali di valore superiore a tale importo, sono tenuti a consegnarli al Segretario generale. Il segretariato della Corte tiene un registro dei regali di valore superiore ai 150 euro che, a richiesta, deve essere messo a disposizione del pubblico. I Membri della Corte non possono accettare pagamenti per qualsiasi forma di attività esterna o pubblicazioni effettuate nel corso del loro mandato. Nel caso sia effettuato un pagamento, l’importo deve essere donato ad un ente filantropico di loro scelta.
Il personale della Corte non può accettare da terzi regali, favori come pasti e alloggio o qualsiasi altro vantaggio di valore pecuniario superiore ai 150 euro.
Inventario dei doni ricevuti dalla Corte dei conti europea dal 2007 disponibili presso il Segretariato della Corte
Attività professionali dei funzionari di inquadramento superiore dopo la cessazione dal servizio
In base al disposto dell’articolo 16 dello Statuto dei funzionari, dopo la cessazione dal servizio i funzionari sono tenuti a osservare i doveri di integrità e discrezione nell’accettare determinate nomine o determinati vantaggi. Gli ex funzionari che intendano esercitare un’attività professionale nei due anni successivi alla cessazione dal servizio sono tenuti a darne comunicazione all’istituzione presso cui hanno prestato servizio, affinché questa possa decidere se vietare l’esercizio di tale attività o autorizzarlo (ove opportuno, con alcune restrizioni).
Come disposto dall’articolo 16, terzo comma, dello Statuto, l’autorità che ha il potere di nomina vieta, in linea di principio, agli ex funzionari di inquadramento superiore di svolgere, nei 12 mesi successivi alla cessazione dal servizio, attività di lobbying o di consulenza presso il personale della loro ex istituzione di appartenenza, per conto della propria azienda, dei propri clienti o dei propri datori di lavoro, su questioni delle quali erano responsabili nel corso degli ultimi tre anni di servizio.
Il quarto comma del medesimo articolo richiede che ciascuna istituzione, a norma del regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblichi ogni anno informazioni sull’applicazione del terzo comma, compreso un elenco dei casi esaminati.
Le informazioni relative alle attività professionali dei funzionari di inquadramento superiore della Corte dei conti europea dopo la cessazione dal servizio sono riportate qui di seguito.
2019
Nel 2019, tre ex funzionari di inquadramento superiore hanno lasciato la Corte e uno di questi ha dichiarato l’intenzione di intraprendere un’attività professionale. Poiché il funzionario in questione ha cessato il servizio presso la Corte nel 2019, la sua richiesta di autorizzazione è stata debitamente presentata entro 12 mesi dalla cessazione dal servizio.
Poiché l’attività professionale dichiarata non comportava attività di lobbying o di consulenza nei confronti di personale della Corte, l’autorità che ha il potere di nomina non ha ravvisato motivi per vietare o limitare l’esercizio di tale attività a norma dall’articolo 16 dello Statuto dei funzionari.
Per ulteriori dettagli, consultare la
comunicazione riguardante la pubblicazione di informazioni relative alle attività professionali dei funzionari di inquadramento superiore dopo la cessazione dal servizio (articolo 16, terzo e quarto comma dello Statuto dei funzionari) – Relazione annuale 2019.
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